Ecco perché l’area 1 è in crisi e l’area 2 cresce. Dati derivanti anche dalla nostra Mappa della GDO interattiva
La Mappa della GDO è uno straordinario strumento che aiuta tutti quelli che lavorano in questo mercato a comprendere perfettamente le dinamiche di tutti i territori. Una particolarità: fate attenzione alla numerica dei negozi che abbiamo inserito nella Mappa interattiva e confrontatela con quelle che normalmente si riescono ad inserire: la differenza è GDONews. Qualsiasi azienda che abbia venditori o che debba fare strategie sul retail (in termini commerciali e/o logistici) non può lavorare senza questo strumento. Chi volesse avere ulteriori informazioni contatti l’ufficio di GDONews a commerciale@gdonews.it
Nei dati di mercato che studiamo ogni lunedì abbiamo verificato che il nord sta vivendo una situaizone a due velocità: da un lato il nord ovest è in contrazione, non regge la controcifra che lo scorso anno era stata ottenuta con uno sforzo promozionale notevole, e dall’altro il nord est cresce ormai ininterrottamente dallo scorso autunno (salvo lo stop di Gennaio).
Oggi andiamo a comprendere meglio i due territori aiutandoci con la mappa interattiva della GDO e con gli indici di potenzialità della Nielsen nei punti di vendita in comune con loro (circa il 90%).
Ovviamente si tratta di una operazione statistica che raffronta i nostri dati con quelli di Nielsen, però è l’unica soluzione condivisibile per creare una indagine statistica apprezzabile.
La nostra mappa interattiva, che è frutto di ricerche e relazioni con i Gruppi GDO, è differente e più completa di quelle presenti sul mercato, mentre gli indici di potenzialità sono un’esclusiva di Nielsen.
La prima informazione necessaria da rilevare è la seguente: in termini di numerica il libero servizio presente nei due territori rappresenta il 39% dei negozi in area 1 ed il 42% dei negozi in area 2. Questo pezzo così polverizzato del mercato, sempre in costante diminuzione, è una particolarità che appartenendo (in buona parte) alla GDO deve essere compresa nell’analisi, ma questi punti vendita, che fanno parte dell’immediata prossimità meritano, in altro contesto, un discorso più approfondito.
Tolti, però, questi negozi di ultra prossimità valutiamo i due territori:
In Area 1 il peso degli Iper, in termini di numerica, è notevolmente superiore all’area 2, mentre quello dei supermercati è molto vicino. Gli Ipermercati rappresentano il 7% delle strutture presenti in Area 1 ed il 4% delle strutture presenti in Area 2. I Supermercati rappresentano il 31% dei punti di vendita presenti in Area 1 ed il 34% dei punti di vendita presenti in Area 2. Il Discount, sempre in termini di numerica, ha una quota di mercato pari al 23% in Area 1 ed il 20% in Area 2.
Se si esclude il libero servizio la differenza tra le due aree è data da una presenza di grandi strutture più rilevante nel nord ovest, così come di una presenza più netta anche del format convenienza, il Discount.
In passato si soleva dire che per aprire un Discount bisognava cercare una zona ad alto traffico e quindi quella in prossimità degli Ipermercati. Lo stesso Aldi, appena arrivato in Italia, non disdegna queste posizioni.
Utilizzando uno strumento della Nielsen (indici di potenzialità) proviamo a tracciare una suddivisione per quote di mercato nei formati approcciati e nelle aree indicate. Bisogna, per completezza, indicare che nella nostra numerica i punti di vendita supermercati e discount sono leggermente diversi (qualche unità in più in ogni area) e qualche decina di punti di vendite non ha presenta il corrispondente indice, ma le differenze sono statisticamente trascurabili.
Sulla base di questi indici rileviamo che in Area 1 il format Iper ha una quota di mercato del 47% che diventa il 31% in Area 2. Questo dato, da solo, spiega molte cose. La sofferenza degli Iper ed in simultanea del nord ovest: soffre uno e soffre l’altro.
La quota di mercato del Discount in Area 1 risulta essere del 13% che diventa 15% in Area 2.
Altra sostanziale differenza: la quota di mercato dei supermercati in area 1 è del 33% che diventa 45% in Area 2.
Ecco la differenza: crescono i supermercati, cresce l’area 2.
La stagnazione dell’Area 2 nella prima parte del 2017 avrebbe avuto letture derivanti dal comportamento del canale Iper sul territorio, ma questo non è il tema in oggetto.