L’olio EVO è un prodotto altamente strategico per il buyer della grande distribuzione, per una ragione semplice ma fondamentale: il suo elevato costo. Storicamente, i volumi di vendita sono sempre stati sostenuti grazie a un’intensa attività promozionale. Tuttavia, negli ultimi anni, l’incidenza delle promozioni si è praticamente dimezzata. Eppure, nonostante questa drastica riduzione, le vendite a valore hanno continuato a mantenere il loro passo, dimostrando una notevole resilienza anche di fronte alle difficoltà che hanno colpito il settore produttivo. Parallelamente, però, i volumi di vendita sono diminuiti.
Vendite a Valore e Volumi: perchè alla GDO importa la prima
Affrontare il tema della riduzione dei volumi con l’industria è sempre complesso e spesso traumatico. Per la grande distribuzione, tuttavia, il quadro è differente: un incremento del valore accompagnato da una contrazione dei volumi significa meno movimentazione, con possibili vantaggi logistici e operativi. Ciò che conta davvero è il valore del fatturato, e ancor più il margine. Vendere un prodotto in promozione o venderlo a prezzo pieno fa una differenza sostanziale per la GDO: se il fatturato complessivo può essere mantenuto con una minore incidenza delle promozioni, il risultato è estremamente positivo. Ed è proprio questo il trend degli ultimi anni.
L’olio EVO come “Civetta”
Tuttavia, questa nuova strategia ha avuto anche delle conseguenze. In passato, l’olio EVO rappresentava uno strumento fondamentale per i manager della grande distribuzione, poiché consentiva di attrarre clienti occasionali, ovvero consumatori che non acquistavano abitualmente nei loro punti vendita. Questo perché il valore dell’olio incideva, e incide tuttora, per oltre il 25% sul totale dello scontrino medio quando presente nell’acquisto. Oggi questa dinamica è ancora valida, ma la riduzione delle promozioni ha reso più difficile intercettare nuovi consumatori e fidelizzarli attraverso il prezzo.
Il futuro degli scaffali della GDO
Nel frattempo, la campagna olivicola 2024-2025 in Spagna ha registrato risultati molto positivi, portando a un abbassamento del prezzo dell’olio. Attualmente, un litro di olio in Spagna costa circa 4,70 euro, un valore nettamente inferiore rispetto a quello italiano. Questo scenario apre il dibattito sulla possibilità che anche in Italia si possa tornare a un assetto simile al passato, sebbene le dinamiche di mercato siano differenti.
Proprio su questo tema si concentrerà la prossima trasmissione su LinkedIn, che vedrà la partecipazione di alcuni tra i più importanti buyer della GDO e delle principali aziende del settore.
La questione centrale del dibattito sarà:
dopo che lo scaffale dell’olio si è emancipato dalla dipendenza dalle promozioni, garantendo finalmente una visibilità dignitosa all’olio italiano al 100%, il ritorno a una maggiore disponibilità di olio comunitario costringerà il mercato a fare un passo indietro?
Questa è una delle tematiche più discusse all’interno della GDO in questo momento. Da mesi, buyer e grandi aziende produttrici di olio extravergine d’oliva sono in costante confronto per individuare il nuovo punto di equilibrio del prezzo per il 2024.
La trasmissione su LinkedIn, che conta già oltre 80.000 spettatori e vede la partecipazione dei principali buyer del settore, rappresenterà un’occasione unica per approfondire il tema. Inoltre, tutti i buyer dell’olio in Italia riceveranno il magazine con le risposte alle questioni più rilevanti.
Se non l’avete ancora fatto, iscrivetevi per seguire la trasmissione e rimanere aggiornati su uno dei temi più caldi del momento per la grande distribuzione.