Nessuno si poteva immaginare uno scenario come quello che stiamo vivendo, tra prezzi delle materie prime e dei derivati degli idrocarburi alle stelle e la grande distribuzione che non concede aumenti per paura di perdere posizioni, la situazione è oramai insostenibile.
Nessuno si immaginava uno scenario così durante la crisi da Covid-19, quando i consumi in grande distribuzione volavano e nel mercato specializzato languivano. In verità sono stati anche altri i fattori che stanno mandando in frantumi certezze ventennali, ad esempio il Green New Deal energetico che ha portato a disinvestimenti sugli idrocarburi a partire dal 2014, oppure l’abbandono del metodo del Fracking da parte degli Stati Uniti nell’estrazione del petrolio, e da ultimo la guerra, ma in ogni caso tutti questi effetti si sono rivelati assieme ed hanno portato ad una crisi piuttosto seria.
Le relazioni tra GDO e fornitore, dopo anni di calma piatta, sono arrivate a dare un sussulto. Se da un lato questo deve preoccupare, dall’altro questa situazione deve esaltare chi sa fare bene attività commerciale.
E’ comprensibile il fatto che la visione del bicchiere mezzo pieno sia assai difficile in una situazione ambientale caotica, in cui i problemi di reperimento di materiali, costi che impazziscono, clienti che si arrabbiano, non permettono di far vedere uno spiraglio di positività, ma la verità incontrovertibile è però che il mercato da ossidato, si sta trasformando in mobile. A suffragio di questa situazione un altro fattore: l’evoluzione della GDO. GDONews con i suoi articoli sta testimoniando il fatto che il mercato sta vivendo un cambio storico: il fatturato della GDO negli ultimi cinque anni è cresciuto di quasi 20 miliardi di euro (una cifra incredibile) sebbene alcuni formati di vendita siano in crisi. La crisi di quei formati di vendita si traduce nel successo eccezionale di altri.
Oggi è più che mai indispensabile scegliere i clienti (GDO) da approcciare, il rischio è quello di investire in una catena della GDO che è in calo costante di prestazioni e, magari, non impiegare il giusto impegno ed i giusti investimenti in catene della GDO che meritano più sacrifici.
Ciò che è certo è che l’industria deve reagire, la fluidità della situazione della GDO è qualcosa di anomalo, se esiste un momento per attaccare il mercato è proprio questo, e gli strumenti non mancano.
Sino a dieci anni fa farsi notare da un buyer era difficilissimo, c’erano gli agenti nel territorio, chi più chi meno inserito, e poi le e-mail e le telefonate. Internet ha cambiato la storia, ed i social network ancor di più. Oggi la GDO, intesa come i suoi buyer, passa molto tempo sui social ed in particolare su LinkedIn. GDONews per la prima volta nella storia è maggiormente letta attraverso il veicolo dei social network che attraverso la newsletter, oppure il traffico organico (arrivo sulla rivista attraverso una ricerca su Google).
La strategia di GDONews è molto chiara: essere efficaci nella comunicazione e veicolarla direttamente verso i buyer grazie ad un database completo di nomi e cognomi di responsabili di categoria, per tutte le merceologie.
Oggi è più semplice essere notati sullo “scroll” del cellulare ogni volta che il buyer entra nel LinkedIn che attraverso una e-mail o una chiamata. Non solo: avere una chiara strategia su chi chiamare è fondamentale, per questa ragione GDONews è il miglior partner possibile in un momento fluido come quello attuale.
Chi è interessato ad approfondire l’argomento, per comprendere meglio l’utilizzo del social network, oppure per avere informazioni circa la gestione degli account Linkedin può compilare il seguente modulo: