LinkedIn è una piattaforma social professionale nata per agevolare la ricerca del lavoro, ma nel tempo ha radicalmente cambiato la sua mission, ed oggi è diventato un ambiente virtuale dove si consumano tutte le relazioni professionali e, nello specifico, nell’ambito del mercato della GDO è l’unico vero ambiente (virtuale) dove buyer e fornitore possono conoscersi professionalmente ed umanamente, sino a procedere all’organizzazione di un appuntamento per approfondimenti.
La pandemia, ed il conseguente distanziamento sociale, ha sicuramente aiutato questo strumento di comunicazione a crescere ed ampliarsi nell’ambiente dei manager della grande distribuzione, ma la verità è che la sua evoluzione è in atto da molto prima dell’avvento del Covid-19: oggi LinkedIn è utile per fluidificare le relazioni tra buyer di differenti catene della GDO, cosa un tempo impossibile, ed ancora tra buyer e dirigenti di altre catene della GDO, ma soprattutto è diventato, senza ombra di dubbio, il mezzo più efficace per mettere in contatto buyer e fornitori.
La crescita di LinkedIn, tra l’altro, coincide con la forte caduta qualitativa dello strumento della e-mail, oggi praticamente inutile per provare a prendere appuntamenti con i buyer della GDO.
Nel corso di un ventennio gli strumenti che si sono trovati per entrare in contatto diretto con il buyer sono stati: il telefono, oggi praticamente in disuso per ricercare contatti “freddi” (buyer con cui non si ha nessun tipo di rapporto) in virtù dei fortissimi filtri dei vari centralini. L’ e-mail, ripiego per le difficoltà dei contatti via telefono, è oggi diventata un “mare magnum” di informazioni e problematiche numericamente tale (dalle e-mail per copia conoscenza alle molteplici richieste dei vari attori della filiera della distribuzione, come soci/affiliati, colleghi, fornitori, superiori, etc) che è impossibile ottenere da quello strumento una possibilità di contatto.
LinkedIn è rimasto l’unico mezzo per poter ricercare un appuntamento ma, se mal utilizzato, il suo effetto è esattamente identico a quello della e-mail. Invece, se un’azienda (oppure un manager) decidono di investire in questo strumento, le probabilità di creare una serie di collegamenti con i key clients aumentano considerevolmente.
LinkedIn, a differenza degli altri social, mantiene un suo “standing” professionale, non è caratterizzato dagli eccessi che si possono trovare nelle piattaforme generaliste (es. Facebook ed anche Twitter seppur più moderato del primo) perché, seppur nell’etere, continua ad essere un ambiente di lavoro, con i suoi conseguenti codici comportamentali.
LinkedIn rappresenta senza dubbio una buona opportunità per le imprese che vogliono approcciare i buyer della GDO per una semplice ragione: se da un lato l’eccesso delle dell’informazioni che si trovano sul web è un triste dato di fatto con cui bisogna fare i conti, al punto che oramai le persone si informano limitandosi allo “scroll” sul cellulare guardando i titoli e non i contenuti, dall’altro lato pochissimi manager (quindi pochissime aziende) sanno davvero sfruttare appieno questa piattaforma social, e questo rappresenta un grande vantaggio per chi ha intenzione di sfruttare questo vuoto di competenze.
Chi è interessato ad approfondire l’argomento, per comprendere meglio l’utilizzo del social network, oppure per avere informazioni circa la gestione degli account Linkedin può compilare il seguente modulo: